Che cos'è il Coaching

La partita più importante e difficile che ogni giocatore, qualunque sia il suo sport, deve disputare, è quella con se stesso. Ciò vale per tutti ed in qualsiasi ambito. Dietro a qualsiasi sfida, professionale e personale (ma poi…c’è differenza?) vi è una sfida con se stessi, la necessità di abbandonare un’area di confort e sperimentarsi nel cambiamento per divenire, come diceva Eraclito, ciò che si è.

Ed è proprio per sostenere queste sfide che nasce il coaching, pratica orientata al supporto di individui e team nel raggiungimento di obiettivi, acquisizione di competenze, superamento di ostacoli allo sviluppo personale, professionale ed organizzativo. Nonostante nasca ufficialmente in ambito sportivo negli anni ’80, le sue radici affondano nell’antichità (basti pensare a Mentore, antesignano del coaching) e si rinforzano grazie ad innumerevoli apporti da diversi campi. Dalla psicologia umanistica, alla cibernetica, alla teoria dei sistemi alla linguistica trasformazionale. Ed esce rapidamente dal contesto sportivo per invadere prepotentemente quelli del management, dell’education, della salute.

Il coaching si basa su un sistema di convinzioni al centro del quale vi è la fiducia “incondizionata” nelle persone e nella loro capacità di assumere responsabilità e raggiungere risultati significativi. Ciò ne fa un potente strumento per coloro che desiderino facilitare il pieno sviluppo del potenziale, rafforzare le proprie capacità manageriali o consulenziali, migliorare specifiche performance.

Ma come funziona e come si svolge un percorso di coaching? La formula magica alla base del Coaching è: P=Po+Ob- Os (Performance=Potenziale + Obiettivi - Ostacoli). Possiamo pensare ad un processo strutturato in cui, attraverso una breve serie di sessioni, vengono prima definiti gli obiettivi, le motivazioni, i vincoli e gli ostacoli. A questo segue una fase implementativa in cui, sulla base di un Action Plan, vengono portate avanti azioni, misurati risultati, apportati i necessari correttivi e, soprattutto allenati comportamenti e capacità. Le due principali milestones di questo percorso sono il raggiungimento di un livello sufficiente e necessario di CONSAPEVOLEZZA e di COMMITMENT. Gli strumenti più utilizzati sono le domande, il feedback, i task di allenamento, i KPI (Key Performance Indicator) per definire metriche più o meno oggettive, il ROI per misurare il ritorno sull’investimento. La straordinaria sorpresa che ci attende alla fine di un percorso di coaching è quella di scoprire che ciò che all’inizio era uno strumento è diventato un modo di pensare, di vivere, di essere.

Bruno Benouski www.fedro.it